Ho visto cosa c’è Oltre – A. Iacca

Correva l’anno 2006 quando d’improvviso dovetti sottopormi ad un intervento chirurgico. Un angioma posizionato nelle cavità del mio cervelletto decise di esplodere, causandomi una emorragia cerebrale. Durante le dieci ore di intervento per cercare di ridurre l’emorragia, è avvenuta la mia esperienza di pre-morte. 

Mi sono ritrovato fuori dal corpo fisico, sospeso in aria, sul soffitto, e riuscivo a vedere i medici e gli infermieri che lavoravano su di me. Vedevo il mio stesso corpo che giaceva inerte su quel letto della sala operatoria.

Un’immagine ancora bene impressa nella mia memoria è il sondino per la respirazione che portavo in quel momento. Avevo un sondino di color ocra, come il colore dei classici lacci emostatici. Nulla di strano sembrerebbe se non il fatto che quel sondino non avrei potuto vederlo, in quanto, dopo essermi informato, quel sondino viene sistemato dopo l’anestesia totale ed una volta svegliatomi, in sala intensiva, quel sondino non l’avevo.

Ovviamente questo è stato un pensiero postumo. Dopo questo mio vagare nella sala operatoria, mi sono ritrovato d’improvviso in una sorta di vallata con d’innanzi a me un paesaggio naturale mozzafiato. Erba verde brillante e fiori dai colori più vivaci mi circondavano. Il cielo era di un turchese che ho visto solo nei cartoni animati. Alcune nuvole bianco latte sorvolavano monti che apparivano di fronte a me. Ero accarezzato da una brezza estiva che mi faceva sentire estatico. C’ero solo io. Ero solo, ma è come se quel cielo fosse parte di me. Così come le nuvole, i fiori. Io, non ero solo io, ma sentivo come se fossi anche loro. Mi sentivo come se io fossi tutto quel che c’era, un’unità. Sentivo una serenità estrema che mai avrei potuto solo lontanamente immaginare. Una sensazione difficile da poter descrivere con le parole. Non avevo nessuna percezione del tempo. Non c’era un passato o un futuro, non lo percepivo. Non c’era qualcuno all’infuori di me, tutto era in me.

Ci vogliono poche righe per descrivere quello che è successo e visto, ma non basterebbe un’intera enciclopedia per descrivere quelle sensazioni. Ho avuto l’onore di avere vissuto un’esperienza di pre-morte, ora l’onere di divulgarla affinché si sappia che la vita ha un legame con l’infinito.

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Micky

Micky

Una risposta

  1. Grazie ????, ho vissuto una esperienza simile alla tua ma non sono riuscita ad andare oltre la sala di terapia intensiva. Ma le sensazioni di pace, gioia, unità con il tutto, tempo inesistente, percezione dello spazio non descrivibile. Oggi ho un grande desiderio di rivivere quelle sensazioni…. non avevo paura, ero felice, non riconoscevo il mio corpo, ci ho messo un po’… quando sono rientrata è stato così brutto lasciare quel mondo per questo. Che fortuna avere vissuto una esperienza simile. Ciao

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